Per Natale i pazienti del Centro diurno di Treviglio addobberanno a festa la Santella di San Papa Giovanni XXIII, davanti all’Ospedale di Treviglio. Il progetto proseguirà con la manutenzione della aiuola.
Natale e addobbi solidali all’ASST Bergamo Ovest. Giovedì 7 dicembre un gruppo di pazienti del Centro Diurno di Treviglio ha allestito un albero di Natale, gentilmente donato dal CRAL Aziendale.
Le decorazioni sono frutto di un laboratorio che i pazienti svolgono all’interno del Centro, in vista del reinserimento nella società, visto che la ripresa di interessi e di impegni consente maggiore autonomia nella vita di tutti i giorni.
Attraverso il laboratorio di giardinaggio gli ospiti si occupano del piccolo orto-giardino sito all’interno dello stesso Centro Diurno di Treviglio, coadiuvati da alcuni operatori e volontari, e ora si prenderanno cura anche di un’aiuola nel parcheggio esterno dell’Ospedale di Treviglio.
Prendersi cura del giardino, del piccolo orto e dell'aiuola sollecita la responsabilità personale, favorisce a nuova acquisizione delle autonomie perdute e sollecita i pazienti a restituire un servizio alla comunità, in base alle loro potenzialità. Il contatto con la natura, poi, potrebbe far recuperare alcune percezioni sensoriali dimenticate a causa della malattia.
“Per poter aumentare il valore dell’intervento e dar maggior visibilità all'impegno degli utenti coinvolti nella cura del giardino – afferma Barbara Mangiacavalli, direttore socio sanitario dell’ASST Bergamo Ovest -, si è pensato di avviare anche una “sede distaccata” del Laboratorio di giardinaggio: i pazienti si occuperanno della cura e manutenzione dell’aiuola fiorita, posta davanti all'ingresso del Presidio Ospedaliero di Treviglio-Caravaggio, dove è installata la santella del San Giovanni XXIII”.
“La Natura invita al “bello” – racconta Cecilia Ostoni, educatrice del CD, referente del progetto - e ad orientare il nostro quotidiano alla gradevolezza ed alla positività. Ispirati dagli studi di “Healing garden - giardini di cura”, osiamo pensare che i giardini, fruibili da parte di persone fragili, malate o diversamente abili, possano essere curativi e aiutare il processo di guarigione, per alcune patologie, o il recupero di funzioni e di abilità, nelle malattie più croniche. Il giardino può considerarsi esso stesso un luogo di cura. Da non trascurare i benefici prodotti dalla stimolazione sensoriale ( vista, tatto, olfatto, gusto, udito ) in un contatto con gli ambienti naturali”.
Durante la prima fase, già avviata, i pazienti seguiranno il laboratorio; a cui faranno seguito, in questi giorni, i lavori di primo allestimento della aiuola, che prevedono la delimitazione dell'area da curare con una recinzione, la verifica di possibile irrigazione, la ricognizione delle piante e dei fiori esistenti. In seguito si avvierà la progettazione del secondo allestimento, che prevede la scelta, insieme agli utenti, di nuove piante da introdurre nell'aiuola, attraversi sopralluoghi e un lavoro di “studio a tavolino” con disegni o lettura di documentazione. In primavera è previsto il completamento dell’aiuola e l’inizio dell’effettiva manutenzione.
Il progetto s’inserisce nelle molteplici iniziative esterne al Centro, definite Centro Diurno Diffuso, volte a realizzare l'intervento di cura della malattia mentale negli ambienti di vita del paziente. Ciò consente un reale reinserimento nella comunità superando stigma e pregiudizi e realizzando il diritto di cittadinanza dell'individuo.