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ASST Bergamo Ovest

Comunicati stampa

Chemioterapia senza parrucca: un casco può salvare i capelli

Data di pubblicazione: 07/10/2023

Chemioterapia senza parrucca: un casco può salvare i capelli.

Grazie alla donazione dell’Associazione “Il Soffione Rosa Odv” di Romano di Lombardia l’Oncologia da nostra ASST avrà a disposizione l’apparecchiatura per il controllo della temperatura del cuoio capelluto durante il trattamento chemioterapico.

 

Tutti sanno quanto la caduta dei capelli sia un’esperienza psicologicamente traumatica nei pazienti sottoposti a trattamenti oncologici; anzi, per molti pazienti, la caduta dei capelli è uno degli effetti collaterali del tumore più devastanti.

 

Preservare l’immagine di se stessi il più integra possibile è assolutamente importante in questa fase delicata della vita. Questo è vero soprattutto per i capelli, spesso coinvolti nei cambiamenti più evidenti a seguito delle terapie.

 

Esiste un metodo, utilizzato con successo da alcuni anni nelle Oncologie, per ridurre la caduta dei capelli che sfrutta il processo di raffreddamento del cuoio capelluto.

 

L’Associazione Il Soffione Rosa Odv di Romano di Lombardia ha così pensato di donare questo strumento “Dignicap Delta”, del valore commerciale di € 30.000,00 proprio all’Oncologia della nostra ASST, reparto a cui hanno accesso molti pazienti del territorio romanese.

 

La consegna ufficiale di oggi è doppiamente significativa in quanto Ottobre è proprio il Mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili.

 

 

L’APPARECCHIATURA DIGNICAP DELTA

L’apparecchiatura donata è uno dei sistemi di raffreddamento innovativo poiché automatizzato, di dimensioni ridotte, con garanzia di un flusso costante di freddo e che ha mostrato negli studi clinici fino al 70% di successo.

Il principale utilizzo è quello di controllare della temperatura del cuoio capelluto durante il trattamento chemioterapico per contrastare la caduta dei capelli.

I risultati si ottengono grazie all'innovativa cuffia ipotermica (o scalp cooler), che tramite un casco collegato all’apparecchiatura abbassa la temperatura del cuoio capelluto in modo costante a 4°C. Il vantaggio è legato proprio al fatto che la temperatura è costante e ben distribuita sul cuoio capelluto.

Altro benefit è che la cuffia ipotermica è molto ben tollerata dai pazienti, con rari casi d’interruzione del trattamento.

Viste le dimensioni contenute della nuova versione dell’apparecchiatura, è facile da usare e più comodo per i pazienti rispetto alle vecchie macchine.

 

 “Questo strumento è un passo importante nell’umanizzazione delle cure oncologiche e potrà essere di sollievo per i/le nostre pazienti. – spiega la dottoressa Flavia Simonetta Pirola, Direttore Sanitario dell’ASST - La comparsa di alopecia modifica l’immagine corporea e può avere pesanti implicazioni sul piano psicosociale, influenzando negativamente la qualità della vita delle pazienti affette da cancro. La calvizie, infatti, rappresenta un ulteriore peso da sopportare, non solo per le pazienti ma anche per le loro famiglie e per i loro amici. Anche se sono disponibili diverse tecniche di prevenzione della perdita di capelli durante il trattamento chemioterapico, non vi sono prove evidenti della loro efficacia. L’unico metodo con efficacia che supera il 70% dei casi  prevede l’utilizzo di una termo cuffia, che, provocando una vasocostrizione, riduce il flusso di sangue ai follicoli durante il picco di concentrazione del farmaco chemioterapico, e di conseguenza ne limita l’assorbimento a livello cellulare. Ringrazio il Soffione Rosa per aver donato questo prezioso strumento e per la sensibilità dimostrata nei confronti dei pazienti”

 

Il presidente del Soffione Rosa, Emanuela Marenzi spiega così la donazione:

“Il Soffione Rosa nasce da un esperienza di cancro e in quanto esperienza personale racchiude tutte le emozioni contrastanti che si possono vivere con questa diagnosi. Il casco è stata una decisione dettata da un’opportunità di poter vivere meglio questa esperienza, magari cercando di salvare i capelli e cercando di continuare a vivere la quotidianità senza doversi per forza identificare con la malattia. La raccolta fondi è iniziata subito e in quanto ha trovato molto entusiasmo da parte di tutti ci augureremmo di poter onorare le persone che insieme a noi hanno creduto in questa cosa e permettere a più persone possibili di beneficiare anche di questa opportunità”.

 

 

 

 

 

 

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