OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO

STUDIO CLINICO DI EPATOLOGIA PRESENTATO AD UN CONVEGNO IN USA

Lo studio ha avuto come soggetti i donatori AVIS,confermandone il buon stato di salute

L'unità di Epatologia dell'Ospedale di Treviglio-Caravaggio - diretta dal dr. Paolo Del Poggio - in collaborazione con l'AVIS Sovracomunale della Gera d'Adda - presidente sig. Adriano Monticelli - ha presentato uno studio clinico sul FIBROSCAN nel corso del Congresso della Società Americana per lo studio del fegato, evento svoltosi a S. Francisco (California) alla fine dello scorso mese di ottobre.

Il Fibroscan - moderna apparecchiatura di cui è dotata l'Epatologia del nostro ospedale grazie al generoso contributo di un anonimo socio della Cassa Rurale di Treviglio - è una metodica non invasiva di tipo ecografico, che misura la durezza del fegato e che sostituisce la biopsia epatica. Questa metodica è in grado di individuare se il fegato è normale o se è in cammino verso la cirrosi e può essere utilizzata nella popolazione asintomatica per individuare se qualcuno è affetto da una malattia grave di fegato.

Paradossalmente quasi tutti gli studi sinora effettuati sono stati eseguiti su soggetti con epatite virale, mentre mancavano i valori di riferimento per la popolazione normale. Gli epatologi di Treviglio, d'accordo con la Sezione AVIS locale, hanno effettuato uno screening delle malattie epatiche nei donatori di sangue, donatori che sono per definizione sani e che non hanno alcuna forma di epatite virale.

Lo studio effettuato su 320 donatori ha permesso di definire i valori normali del Fibroscan ed ha destato l'interesse della Comunità Scientifica Internazionale che ha deciso di accettare lo studio per essere discusso nel prestigioso Congresso della Società Americana per lo Studio del Fegato, considerato il più importante congresso di Epatologia nel mondo. 

Oltre all'obiettivo di tipo scientifico, lo studio aveva come scopo anche lo screening di un gran numero di donatori per verificare se qualcuno di essi avesse una malattia grave di fegato associata al sovrappeso, al fegato grasso ed all'alcol. Queste condizioni sono, oltre alle epatiti virali, le cause più comuni di cirrosi epatica. Fortunatamente non sono state trovate malattie gravi nei donatori esaminati, cosa che ha confermato il buon stato di salute dei nostri donatori AVIS.

Pur non avendo trovato malattie gravi di fegato, lo studio ha però evidenziato che un quarto dei  soggetti aveva un accumulo di grasso nel fegato, a causa del sovrappeso, di una dieta troppo ricca in calorie e per carenza di esercizio fisico. Ai donatori con queste alterazioni sono stati dati consigli dietetici e sono stati programmati controlli nel tempo presso il Servizio di Epatologia, per verificare se con la dieta e l'esercizio fisico la loro situazione epatica migliorerà.

Lo studio proseguirà nei mesi successivi e verrà terminato quando tutti i donatori (circa 900) saranno stati sottoposti a screening. La conclusione è prevista per l'inizio del prossimo anno ed i risultati finali verranno presentati  su una prestigiosa rivista internazionale.

Treviglio, 18 novembre

 L'ADDETTO STAMPA, Giuseppe Brigatti