COMUNICATO STAMPA

OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO

INTERVISTA AL

PROF. ERIK DE WITTE

Presso l'ospedale di San Giovanni Bianco (BG) il prof. Erik De Witte, chirurgo ortopedico di fama mondiale proveniente dal centro specialistico di Aalst-Bruxelles, ha oggi eseguito - in collaborazione con il dr. Paolo Prati - alcuni interventi di protesizzazione dell'anca per via mini invasiva anteriore, procedura peraltro già applicata presso l'Ortopedia del nosocomio di San Giovanni Bianco da circa tre anni.

Riportiamo il testo dell'intervista che stamattina - durante una pausa tra gli interventi - il prof. De Witte ha gentilmente concesso.

1-Prof. De Witte, da quanto tempo esegue questo tipo di chirurgia protesica?
Ho iniziato la chirurgia mini invasiva dell'anca per via anteriore nel 2004 e con la mia équipe ho compiuto più di 3.500 interventi con tale tecnica. Questa è la procedura standard presso l'ospedale di Aalst-Bruxelles, sia per la chirurgia di primo impianto che per la chirurgia di revisione, che per le fratture del collo del femore e le displasie.

2-Perché crede che la via anteriore sia vantaggiosa?
Il vantaggio principale è che si tratta di un approccio intermuscolare ed internervoso così che non viene praticato nessun taglio e non si verifica quindi atrofia muscolare come negli altri approcci. Questo è stato dimostrato in studi in RM post-operatori.

3-Verso quale direzione si muove, a suo parere, il futuro nella protesizzazione dell'anca?
Il futuro dell'artroprotesi dell'anca è certamente nella direzione "anteriore". Secondo le scelte del chirurgo potrà essere compiuta in decubito supino o laterale e con l'utilizzo o meno del letto di trazione. In Giappone quasi il 60% delle protesi d'anca viene fatto per via anteriore. Negli Stati Uniti questa percentuale è in aumento: dal 15 al 35%. L'applicazione di questa tecnica è in crescita anche in tutti i paesi dell'Europa Occidentale.

Treviglio, 29 marzo 2012
       
L'ADDETTO STAMPA,  Giuseppe Brigatti