Cinque priorità: prevenzione, interventi di semplificazione amministrativa, piani di comunicazione aziendale, formazione sulla cronicità e revisione dell’offerta. E cinque indicazioni guida da seguite: presa in carico “globale” dell’individuo e della famiglia; presa in carico “attiva” della fragilità e della cronicità; prossimità e facilità di accesso ai servizi; misurabilità e valutazione dei risultati; integrazione ospedale e territorio.
Sono questi i cardini dell’azione sul territorio che l’Asst Bergamo Ovest ha illustrato oggi ai sindaci dei 76 comuni dell’area di competenza dell’azienda sociosanitaria territoriale, che la Direzione Strategica dell’ASST ha incontrato per fare il punto sulle strategie per garantire la continuità ospedale-territorio e per sostenere i malati cronici, i non autosufficienti, i cronici con pluripatologie anziani/instabili, i cronici da monitorare attentamente, gli acuti/occasionali e anche i sani su cui promuovere la salute.
All’incontro erano presenti la dr.ssa Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale ASST, la dr.ssa Mara Azzi, Direttore Generale ATS di Bergamo, la dr.ssa Flavia Bernini, Direttore Amministrativo dell’Asst; la dr.ssa Barbara Mangiacavalli, Direttore sociosanitario e il dott. Santino Silva, Direttore Sanitario.
Attraverso slide, il DG Elisabetta Fabbrini ha affrontato i temi più scottanti e attuali in ambito socio-sanitario:
- La spesa sanitaria, sia pubblica che privata, che ha subito negli anni un continuo incremento, fermatosi negli ultimi due anni (a causa della spending review), spesa che comunque non riesce a stare al passo con le esigenze date dall’’invecchiamento della popolazione sempre crescente e dalla cronicità;
- Il passaggio e la ridefinizione delle competenze delle ASST e dell’ATS, nell’ottica di integrazione dell’offerta sanitaria e socio sanitaria;
- La complessità dei punti di erogazione delle nuove istituzioni
- Il cambio di modello da seguire (da verticale ad orizzontale, puntando sulla presa in carico dei pazienti suddivisi per tipologia).
Barbara Mangiacavalli, ha illustrato il complesso scenario economico e assistenziale che le nuove Aziende devono affrontare a seguito delle modificate condizioni anagrafiche e di salute dei propri cittadini (invecchiamento e cronicità).
Il modello di erogazione di assistenza sanitaria attuale non ha tenuto il passo, secondo Mangiacavalli, col mutare dell’epidemiologia e del bisogno di salute della popolazione. Il focus rimane, di fatto, troppo spesso incentrato sulla costruzione di nuovi ospedali, l'acquisto di nuove e costose attrezzature e l’aggiornamento delle strutture dei servizi per acuti. La gestione dei processi di cura si focalizza troppo sulla cura di bisogni episodici.
Tuttavia, l'invecchiamento della popolazione richiede un approccio diverso, che coinvolga il passaggio dall’acuzie, episodica e ospedalocentrica, alla gestione delle malattie croniche, alla continuità della somministrazione delle cure con diverse impostazioni, con un ruolo importante per i professionisti di cure primarie.
Altra criticità affrontata è la demenza, che colpisce un numero crescente di persone in tutto il mondo, attualmente stimato in 47 milioni, ma dovrebbe salire a 76 milioni entro il 2030. Tra i paesi OCSE, la Francia, l’Italia, la Svizzera, la Spagna, la Svezia e la Norvegia hanno il tasso di prevalenza più alto (6,3%-6,5% della popolazione >60 anni)
I modelli innovativi grazie ai quali si potrà operare sul territorio per la gestione delle patologie croniche e dei pazienti, illustrati ai sindaci, sono cinque:
- Cooperative MMG-CReG
- POT e PReSST
- Percorsi Ospedalieri per i Cronici
- Unità d’offerta e Servizi Sociosanitari
- Farmacia dei Servizi
Infine, è stata illustrata l’offerta Socio Sanitaria del territorio, individuando sulla cartina della provincia di Bergamo le strutture presenti, suddividendole nelle diverse tipologie: Cure primarie, posti tecnici, rete offerta riabilitativa, POT, PreSST, ADI, RSA, CDI, Cure intermedie, Punti prelievo, Consultori, Ospedali, Poliambulatori, Distretti, le Unità Psichiatriche e Neuro Psichiatriche, i Sert. “Sarà compito dei Sindaci – ha affermato la dr.ssa Fabbrini - aiutarci ad individuale eventuali aree o comuni carenti di servizi per studiare possibilità di copertura”.
La dott.ssa Mara Azzi, Direttore Generale dell' ATS, ha presentato in modo puntuale e preciso quanto previsto dalla legge 23/2015 sull'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, soffermandosi in particolar modo sul ruolo di programmazione e sulle funzioni di governo attribuite dalla norma all'Agenzia di Tutela della Salute. “ATS che in una logica di integrazione tra gli interventi sanitari, sociosanitari e socio-assistenziali dovrà garantire nel territorio la continuità delle cure a favore del cittadino e della comunità locale”.