OSPEDALE DI TREVIGLIO - Sabato 5 febbraio 2011 - Convegno per Decennale Diabetologia
Data di pubblicazione:
24/01/2011
Sala Convegni - dalle ore 8.30 alle 13.00 - IL MALESSERE DEL BENESSERE.... DIECI ANNI ASSIEME!!
PRESENTAZIONE DELL'INIZIATIVA
La storia della diabetologia come realtà clinica
autonoma nella Bassa Bergamasca nasce già alla fine
degli anni '70, per cui ero consapevole dell'onore, ma
anche dell'onere e dell'impegno che mi accingevo ad
assumere quando mi fu affidata la direzione della rinnovata
Unità Operativa Malattie Metaboliche e Diabetologia (UO
MMeD) dell'Azienda Ospedaliera di Treviglio nel 2001.
In questo periodo molte cose sono cambiate: è evoluta la
scienza medica, sono mutate le condizioni socio-assistenziali e
le risorse destinate alla salute. I necessari adattamenti e le
progressive modificazioni organizzative, però, hanno
consentito alla nostra realtà di provincia di evolvere
nel tempo, per mantenere un livello qualitativamente
accettabile di servizi offerti ai cittadini portatori di
disturbi metabolici. In quest'ottica bisogna interpretare
il desiderio di adattamento della nostra UO MMeD, con la sua
attività istituzionale in collaborazione con Regione
Lombardia, con la presenza ospedaliera e territoriale, con la
preparazione e adesione a percorsi
diagnostico-terapeutici-assistenziali. Inoltre si è
mantenuta sempre elevata la propensione alla ricerca clinica e
all'aggiornamento tecnologico, ampliando l'offerta di
prestazioni anche in ambiti innovativi, come testimoniato dalla
collaborazione con realtà universitarie e di ricerca
clinica.
Non abbiamo dimenticato, peraltro, l'attenzione verso i
meno fortunati: l'impegno di alcuni volontari e
dell'associazionismo istituzionale ha permesso di
realizzare centri di attenzione ai malati diabetici in Ghana e
in Perù.
L'incontro di oggi intende essere un momento di
testimonianza del percorso svolto, ma anche occasione di
sincero ringraziamento per tutti coloro che si sono impegnati,
collaborano e ci aiuteranno con entusiasmo per affrontare
insieme la sfida del malessere del benessere.
dr. Antonio Bossi
OSPEDALE DI TREVIGLIO - Venerdì 26 novembre 2010 - Convegno ASL BG sul Percorso Nascita
Data di pubblicazione:
20/11/2010
Sala Convegni - dalle ore 9.00 alle 13.00 - LA NASCITA: Un Percorso Integrato
RAZIONALE - La Regione Lombardia riconosce
la famiglia quale luogo di espressione di una
responsabilità generativa ed educativa non sostituibile
da altre istituzioni sociali e ritiene indispensabile
realizzare un reale sostegno alla famiglia come bene pubblico
su cui investire. L'orientamento regionale promuove
l'attivazione di iniziative collaborative e formative degli
operatori dei Consultori pubblici e privati, sviluppate in
raccordo con le Aziende Ospedaliere titolari di Dipartimenti
materno-infantili. L'integrazione di tutti i servizi
coinvolti nell'area materno-infantile è finalizzata
allo sviluppo di un modello culturale, organizzativo ed
operativo di continuità assistenziale che diventi una
reale rete di sostegno alla genitorialità. Il convegno
nasce come momento conclusivo del percorso di formazione
Percorso Nascita nell'area territoriale
Treviglio-Caravaggio, verso un progetto integrato, che ha
rappresentato una preziosa occasione di confronto tra operatori
di diverse appartenenze professionali e istituzionali,
accomunati dal lavoro nell'area della maternità,
della gravidanza, della nascita e della genitorialità
all'interno dello stesso territorio.
OSPEDALE DI TREVIGLIO - Mercoledì 24 novembre 2010 - Convegno di Psiconcologia
Data di pubblicazione:
19/11/2010
Sala Convegni - dalle ore 10.00 alle 18.30 - Psiconcologia e qualità della vita: indicazioni e limiti degli psicofarmaci nel paziente oncologico
Il corso è rivolto a Oncologi e Operatori Medici in
ambito oncologico e ha l'obiettivo di realizzare un
approfondimento relativamente alla diagnosi ed alla cura dei
disturbi emozionali nei pazienti oncologici.
Tale decisione deriva dal riscontro di come, negli ultimi anni,
sia emersa con crescente evidenza la necessità, da parte
degli Oncologi, di confrontarsi con le problematiche emozionali
(in particolare ansia e depressione) dei pazienti nella fase
diagnostica, in corso di trattamento e nelle fasi avanzate di
malattia.
Quando possibile, la gestione emozionale viene affidata a
Psicologi operanti a titolo individuale nelle varie strutture
oncologiche o palliative o, più raramente, afferenti a
servizi di Psiconcologia. In molti casi tuttavia si rende
necessario integrare l'approccio psicoterapico con una
farmacoterapia (prevalentemente ansiolitica ed antidepressiva)
la cui gestione è abitualmente difficoltosa. La
consulenza psichiatrica esterna, se attivata occasionalmente,
assume le caratteristiche di un intervento strategico, mirato a
superare l'urgenza, ma non tattico, finalizzato ad un
programma gestionale prospettico.
Il corso ha lo scopo di fornire, con modalità
estremamente pragmatica, attraverso una sintesi degli aspetti
clinici e psicofarmacologici, e l'applicazione degli stessi
in casi clinici interattivi e simulazioni prescrittive guidate,
una base clinica per un corretto approccio al riconoscimento ed
al trattamento degli aspetti emozionali nei casi in cui gli
oncologi o gli altri operatori medici operanti in tale ambito
non siano in condizione di far riferimento ad una consulenza
psichiatrica o psicologica, onde evitare un non riconoscimento
del problema emozionale ed un contestuale mancato
trattamento.
Venerdì 5 e sabato 6 Novembre 2010 - Treviglio - 5° CORSO INTERNAZIONALE SUL PAVIMENTO PELVICO
Data di pubblicazione:
14/10/2010
Il Corso si terrà presso l'Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio, sito in via Carcano n.7
RAZIONALE
L'incontinenza urinaria ed il deficit erettile, il
dolore pelvico,
la defecazione ostruita: patologie che fino a qualche anno fa
erano considerate sommerse. Attualmente invece si è
calcolato che in Italia sono circa 5 milioni i soggetti che,
per ognuna di tali , ne sono interessati.
Perché trattare tali argomenti insieme: innanzitutto la
innervazione del tratto genitale ed urinario è simile ed
è riconosciuto che entrambi i quadri clinici peggiorino
la qualità di vita del paziente e di chi gli sta
vicino.
In questi anni finalmente nuovi farmaci sono a disposizione dei
medici e degli utenti, per un trattamento efficace di tali
patologie; inoltre è migliorata la diagnosi e la
comprensione fisio-patologica e tutto ciò ha favorito la
possibilità di risolvere nella maggioranza dei casi
questi problemi.
Lo scopo di questo corso è proprio di fare il punto su
come fare diagnosi e trattare tali patologie, evitando esami
inutili e puntando quando è possibile, sulla
eliminazione dei fattori di rischio, valorizzando in
particolare la persona in quanto tale e non vista come
paziente. In questo il team multidisciplinare del pavimento
pelvico ha una importanza vitale, per la capacità di
aggregare vari specialisti, risparmiando all'utenza inutili
viaggi e permettendo di
fare diagnosi con una semplice visita collegiale.
Gianni Baudino-Oreste Risi-Enrico Stringhi
OSPEDALE DI TREVIGLIO - Giovedì 28 ottobre 2010 - Convegno di Oncologia
Data di pubblicazione:
11/09/2010
Sala Convegni - dalle ore 9.00 alle 18.30 - DALLA PRIMA LINEA ALLA STRATEGIA TERAPEUTICA
RAZIONALE
In questi ultimi anni abbiamo avuto a disposizione molti nuovi
farmaci, anche biologici, che si sono dimostrati molto attivi
nel trattamento della malattia metastatica. La diffusione delle
terapie mediche adiuvanti, che hanno portato molti più
pazienti alla guarigione, ci ha consegnato e ci consegna,
malati pretrattati che non sempre traggono giovamento dagli
stessi farmaci usati in precedenza.
Per questa ragione la scelta della prima linea metastatica
è ora più ricca di possibilità, ma anche
meno chiara e definita. Insomma più opportunità
significa più difficoltà.
Questo incontro vuole diventare un'occasione di confronto e
di discussione aperta con dei veri esperti dell'argomento
per poter affrontare domani con maggiore serenità e
chiarezza di idee i problemi che ci troviamo di fronte ogni
giorno nella pratica clinica.
Abbiamo anche inserito una sezione su COSA NON FARE
perchè ancora molte sono le non appropriatezze dovute a
desiderio o necessità clinica che hanno avuto fino a
pochissimo tempo fa una carenza di basi biologiche che oggi si
stanno chiarendo.
Il format vuole essere molto agile e schematico per dare dei
messaggi molto precisi, grazie alla riconosciuta qualità
dei relatori e lasciare ampio spazio alla discussione.
L'obiettivo è ancora molto pratico e l'incontro
si rivolge a tutti i colleghi oncologi la cui presenza
sarà la ricchezza vera del Convegno.
Nella certezza di poter realizzare insieme un utile incontro vi
invito caldamente a partecipare.
dr. Sandro Barni
OSPEDALE DI TREVIGLIO - Sabato 23 ottobre 2010-Corso di Aggiornamento per Personale Infermieristico
Data di pubblicazione:
10/09/2010
Sala Convegni - dalle ore 8 alle ore 16.30 - Corso di Formazione ed Aggiornamento per il Personale Infermieristico di Elettrofisiologia e di Elettrostimolazione
OSPEDALE DI TREVIGLIO - Sabato 30 ottobre 2010 - Convegno di Nefrologia-Dialisi
Data di pubblicazione:
09/09/2010
Sala Convegni - ore 9.00 - Nefropatia e malattia cardiovascolare. Il medico di assistenza primaria, il nefrologo e il cardiologo: tre attori per un unico scenario
Razionale del Convegno
I cardiologi, i nefrologi ed i medici di medicina primaria,
si trovano sempre più spesso a dover cogestire pazienti
affetti da scompenso cardiaco ed insufficienza renale. Spesso
queste due patologie coesistono ed amplificano gli aspetti
negativi delle singole malattie. Dallo studio di Lysaght del
2002, nel quale è stata fatta un'analisi dei dati
relativi ai pazienti con insufficienza renale allo stadio
terminale nel mondo, risulta che il 78% di essi sono ipertesi e
diabetici, patologie queste che sono il substrato per una
cardiopatia ed una nefropatia.
Dagli anni 80 ad oggi sono triplicati i ricoveri per
insufficienza cardiaca spesso complicati da insufficienza
renale. Infatti Mahon nel 2002 mostrava come al diminuire del
filtrato glomerulare aumentava il rischio di morte per malattia
cardiaca. Ponendo il rischio di morte per malattia
cardiovascolare della popolazione generale uguale ad 1, i
pazienti con insufficienza renale terminale hanno un rischio
pari a 100.
A seconda della progressione della malattia renale, si assiste
ad un aumento progressivo del rischio cardiovascolare:
già allo stadio iniziale tale rischio è aumentato
da 3 a 5 volte, allo stadio terminale da 20 a 200 volte; torna
a livelli di 5 volte dopo un trapianto renale.
Dal 1800 ad oggi la mortalità per malattie infettive
è drasticamente crollata e la vita media è
passata da 50 a 75 anni. E' però cambiato il
fenotipo della popolazione (più obesi, per esempio) e
sono cambiati anche i fattori di rischio.
L'obesità (grasso viscerale), il fumo,
l'età avanzata, l'ipertensione arteriosa, la
dislipidemia, l'iperglicemia a digiuno sono i classici
fattori di rischio codificati dagli studi Framingham. La
presenza di più di questi fattori espone il paziente ad
una prognosi negativa sia per la malattia cardiovascolare che
per la malattia renale.
Oggi sono stati aggiunti dei nuovi fattori: l'anemia,
l'iperparatiroidismo, l'ipovitaminosi D,
l'infiammazione, l'ADMA, il sovraccarico di volume, la
microalbuminuria, l'iperomocisteinemia,
l'iperattività simpatica, e le alterazioni del
sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Tutti questi argomenti si traducono, nella pratica clinica
quotidiana, in una necessità di approccio
multidisciplinare. Il cardiologo non può ignorare
l'interdipendenza di un peggioramento clinico di un
paziente cardiopatico con la sua eventuale patologia renale che
può peggiorare la prognosi e che, impone provvedimenti
terapeutici e diagnostici da concordare con il nefrologo. Uno
stato di scompenso cardiaco vede spessissimo un peggioramento
funzionale renale. Di contro il nefrologo, deve tener sempre
presente che, già di per sé, la malattia renale
cronica è complicata da un elevata mortalità
cardiovascolare e che deve attuare tutte le misure terapeutiche
diagnostiche per la prevenzione e la cura della malattia
cardiovascolare.
Il medico di assistenza primaria è il punto
d'incontro di questi aspetti. Egli è il depositario
di tutte le informazioni cliniche del paziente e la persona che
propone al cardiologo ed al nefrologo l'inquadramento del
paziente. Continuerà poi il monitoraggio con azioni
concordate con i due specialisti ospedalieri. Seguirà il
decorso delle patologie ed interverrà nella gestione
delle complicanze.
Il convegno focalizzerà quindi l'azione coordinata
di queste tre figure mediche, cercando di stabilire delle
modalità ed un percorso clinico terapeutico comune.
dr. Emilio G. Galli
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